Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana è da poco più di un mese il nuovo presidente di Agens. Ha sostituito al vertice dell’Associazione Arrigo Giana, AD di ATM Milano.
“La mia presidenza è appena cominciata e si inserisce in un percorso che mette la mobilità pubblica al centro dello sviluppo industriale del nostro paese. E ‘un percorso iniziato da anni, che intendo proseguire e rafforzare. E il rafforzamento che abbiamo in mente sarà tanto più effettivo quanto più legato al valore della cooperazione tra i vari settori di trasporto, sia per i passeggeri che per il traffico delle merci. Un grazie doveroso ad Arrigo, amico e collega di tanti anni vissuti insieme sul campo”.
Strisciuglio, la sua presidenza rappresenta un ritorno a capo di Agens del Gruppo Ferrovie dello Stato in una logica di alternanza tra i due grandi comparti rappresentati: quello del ferroviario e quello del trasporto pubblico locale. Discontinuità o normale passaggio di consegne?
“Una alternanza che favorisce una dialettica tra due ambiti tutt’altro che confliggenti ma piuttosto cooperanti: un trasporto pubblico locale che funzioni fa parte di un sistema urbano in cui si incrociano le esigenze delle città, quelle dei territori che circondano i nodi urbani, il raccordo con la rete ferrovia, il ruolo delle stazioni, il rispetto dell’ambiente. Il Gruppo Ferrovie dello Stato si mette, con me ma non solo, al primo posto nel servizio alle imprese e, per tramite delle imprese, delle cittadine e dei cittadini”.
Due settori, quello ferroviario e quello del TPL che sembrerebbero assai distanti, ma complementari e più vicini di quanto si pensi se guardiamo a come si muovono le persone nel Paese, dove ormai l’integrazione, o l’intermodalità tra i sistemi sembra un fatto più che acquisito. E le Ferrovie sono al centro di questo sistema…
“L’intermodalità è un obiettivo sul quale convergono tutti i business delle società che compongono il Gruppo FS Italiane: promuoviamo il trasporto collettivo e sviluppiamo sinergie con altri settori di trasporto per i passeggeri e per la logistica, settore molto importante per lo sviluppo economico del paese. Il TPL è un tassello fondamentale nella stessa direzione: connettere persone e territori, abbattere il traffico urbano e l’inquinamento, disincentivare l’uso del mezzo privato per mezzi pubblici sicuri e puntuali”.
Colpiscono alcune peculiarità di Agens: la prima è che riesce a mettere assieme il più grande operatore di trasporto italiano (le Ferrovie) ed aziende di piccole dimensioni. La seconda che tra i suoi associati ci sono imprese a totale controllo pubblico (sia di Stato che delle Amministrazioni locali) e le maggiori private del TPL italiano. In fondo questa è la missione di Confindustria…
“I 24 soci di Agens sono tutti protagonisti della loro storia. Che sia su un territorio cittadino, extra urbano o nazionale, ragionano e operano da grandi aziende. E dimostrano, in alcuni casi in modo eccellente, che conta poco la proprietà del pacchetto azionario: pubblico, privato, misto. Conta avere una idea chiara di cosa si vuole essere. Nel caso nostro, ad esempio la consapevolezza che si deve essere aziende economicamente sane, pubbliche o private, e di servizio. Il servizio è il nostro obiettivo, l’orizzonte ideale, la nostra cura quotidiana. Al servizio anche delle persone che ne fanno parte. Stiamo assistendo ad un cambiamento anche all’interno delle compagini delle nostre aziende”.
Parliamo di imprese, della loro rappresentanza e non possiamo dimenticare che son fatte di gente che ci lavora e quindi, anche di regole e contratti di lavoro. Ed il settore dei trasporti è caratterizzato da una moltitudine di regole e contratti. Quale ritiene che debba essere il ruolo di Agens?
“Un ruolo difficile ma estremamente appassionante. Ad Agens aderiscono le migliori aziende di mobilità pubblica del Paese; dobbiamo vincere la scommessa di vincere la partita del cambiamento con le regole esistenti e, mentre facciamo questo, chiedere nuove regole di ingaggio. La partita contrattuale è inserita in questa logica. Noi dobbiamo fare il massimo perché questo inizi ad accadere. Non sarà giocando in difesa che vinceremo la partita. Dobbiamo affrontare con coraggio il cambiamento, non vedo altra via”.
Ed il ruolo di Federtrasporto?
“Federtrasporto ha iniziato un percorso di cambiamento che noi sosterremo con convinzione. Si tratta di contemperare gli interessi di un comparto intero: terra, mare e cielo. Dovremo, anche attraverso la Federtrasporto, lavorare molto per aiutare Confindustria a considerare davvero, con i fatti, il settore dei servizi – nel quale c’è la mobilità – alla pari di altri”.
Intervista a cura di Antonio Riva (Ferpress)