Intervista a cura di Antonio Riva (Ferpress)
Carlo Borgomeo è un professionista con una lunga carriera nel settore dell’aviazione, dei trasporti, della consulenza nello sviluppo sociale e di impresa. È stato un sindacalista della CISL e ricercatore del CENSIS.
Presidente di Assaeroporti dal 2021, carica alla quale è stato riconfermato nel 2024, è Presidente di GESAC dal 2015 e in precedenza è stato Direttore Generale di SEA, fino al 2018. Alla sua attività nell’ambito aeroportuale affianca un intenso impegno nel Terzo Settore. Dal 2009 Presidente della Fondazione con il Sud, nata da un accordo tra le Fondazioni di origine bancaria e le rappresentanze del Terzo settore e del volontariato, che sostiene progetti nel Mezzogiorno. È stato Presidente della Società per l’imprenditorialità giovanile, AD di Sviluppo Italia e della Società di Trasformazione urbana di Bagnoli.
Lo scorso mese di febbraio è stato sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo di lavoro per il mondo aeroportuale. La platea delle associazioni è molto ampia, ma certamente Assaeroporti, dal punto di vista del numero degli addetti è maggioritaria. Sono stati definiti tutti gli aspetti o sono previste altre contrattazioni? Fatte la parte normativa e quella dei diritti, ci sono i problemi più strettamente economici da affrontare?
Il 7 febbraio abbiamo siglato la Parte Generale del Contratto Collettivo, un passaggio fondamentale della contrattazione. L’accordo conferma il ruolo centrale del CCNL nel garantire regole certe per imprese e lavoratori della filiera e introduce norme in linea con le recenti riforme legislative. Inoltre, rafforza l’Osservatorio Nazionale del Trasporto Aereo, che monitorerà gli andamenti socioeconomici del settore, con un focus su sostenibilità, digitalizzazione e innovazione. Grande attenzione è stata riservata al benessere del personale, con l’avvio della cassa sanitaria di settore. Sono stati anche disciplinati aspetti chiave, come il lavoro agile, le ferie solidali, l’agevolazione per percorsi universitari e specialistici, la tutela delle disabilità, la formazione del personale orientata alla sicurezza sui luoghi di lavoro, lo sviluppo di politiche antidiscriminatorie e a tutela della parità di genere, nonché le misure per contrastare il fenomeno delle aggressioni ai lavoratori aeroportuali.
In merito invece alla Parte Specifica del Contratto, le trattative che riguardano le società di gestione aeroportuale sono in corso. Affronteremo ovviamente anche la questione degli aumenti salariali, fondamentale per il recupero del potere d’acquisto dei dipendenti del nostro settore.
Ancora sul contratto collettivo: assieme ad Assaeroporti hanno firmato diverse altre associazioni imprenditoriali, anche del sistema Federtrasporto-Confindustria, ma non solo e non tutte direttamente legate a compagnie aeree o aeroporti. Un passo in avanti per la semplificazione dei rapporti di lavoro nel sistema?
Insieme ad Assaeroporti hanno sottoscritto il contratto diverse associazioni datoriali come Aeroporti 2030, Assaereo, Assocontrol, Assohandlers, Fairo, Federcatering e le Organizzazioni Sindacali FiltCgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo. È certamente importante che ci sia una Parte Generale che riguarda l’intero comparto perché questo può contribuire ad una qualificazione delle relazioni industriali.
Un’area importante del lavoro di Assaeroporti è legata ai rapporti con le organizzazioni internazionali e con gli altri aeroporti, non solo europei. In un sistema dove le regolamentazioni sono certamente transnazionali quale è il ruolo di Assaeroporti? E in Italia quale è il ruolo nell’interlocuzione con il sistema di regolazione e di controllo?
Molte delle società di gestione che rappresentiamo, così come Assaeroporti, sono associate/fanno parte ad Aci Europe, l’associazione che riunisce gli scali europei, di cui peraltro è presidente Armando Brunini, CEO di SEA, la società che gestisce gli aeroporti di Milano Malpensa e Linate.
In effetti, il nostro settore è fortemente regolato da norme e direttive internazionali, comunitarie e nazionali in materia di security e safety, gestione del traffico aereo, target ambientali, tutela dei diritti dei passeggeri. Inoltre, come per tutte le attività in concessione, gli aeroporti sono soggetti a regole nazionali che disciplinano i rapporti con l’ente concedente, ma non solo. Molteplici sono infatti in Italia le Autorità e Istituzioni che esercitano la propria vigilanza sulle attività svolte dalle società di gestione: dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile (ENAC) all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), dall’AGCM all’ANAC, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per citarne alcuni.
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